30.7.13

UNA GIORNATA AD ORVIETO

UNA GIORNATA A ORVIETO 25/07/13

Che bello, era tanto che non facevamo una gita di una giornata, ed io volevo veramente farla. Come dal titolo scritto avrete capito che la città che abbiamo visitato é stata Orvieto, anche perché per passare solo una giornata non ci andava di andare molto lontano da Roma altrimenti avremmo rischiato di passare la maggior parte del nostro tempo in macchina. Come strada abbiamo deciso di fare la cassia, in modo da poter vedere i paesini mentre ci passiamo in mezzo. Ad un certo punto in lontananza vediamo proprio sopra un monte a strapiombo Orvieto che spicca in tutto il suo splendore, cosi ci accostiamo ad un belvedere che hanno creato apposta e facciamo qualche foto.....Sembra promettere bene questa

giornata !!!!Ok arriviamo, e ci troviamo subito in un posteggio a pagamento, da dove per poter arrivare in cima al palazzo dobbiamo prendere la funicolare ma siccome noi abbiamo il pranzo al sacco non ci va poi di ritornare in dietro cosi decidiamo di continuare con la macchina facendo attenzione alla ZTL dato che Orvieto é piena. Finalmente ci siamo, arriviamo al parcheggio in cima, proprio dove si arriva con la funicolare e dove si trova di lato il famosissimo Pozzo di San Patrizio. Qui si trovano sia strisce blu, cioè a pagamento, che strisce bianche, cioè libere. Noi la mettiamo a pagamento per circa due ore e da li andiamo subito a visitare il Pozzo. (La costruzione del Pozzo iniziò dopo il 1527, anno in cui il Papa Clemente VII si rifugiò ad Orvieto in seguito alla discesa dei Lanzichenecchi. Durante quel periodo il Pontefice ordinò la costruzione di cisterne e pozzi per assicurare alla città un'autonomia

idrica in caso di invasione. Il più importante doveva essere quello a servizio della Rocca, il cui progetto fu affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane, architetto di fiducia del Papa. La concezione del Pozzo fu basata su una struttura a doppia elica che, raggiungendo le sorgenti a oltre 50 metri di profondità, permettesse il trasporto in superficie
dell'acqua senza intralci per uomini e muli.Le operazioni di scavo furono eseguite in corrispondenza delle fonti di San Zeno ai piedi della rupe. I lavori proseguirono sotto la direzione di Giovan Battista da Cortona e terminarono nel 1537, sotto il pontificato di Paolo III (Alessandro Farnese), che ordinò di coronare il cilindro esterno del pozzo con i gigli farnesiani a testimonianza della sua 
presenza in Orvieto. Il Pozzo di San Patrizio 

a sezione circolare, è profondo quasi 62 metri e largo circa 13,40 metri. Due portoni diametralmente opposti danno l'accesso alle due scale a chiocciola, una per la discesa e l'altra per la risalita, concepite in modo tale da essere indipendenti e non comunicanti tra loro. Ogni scala conta 248 scalini che in passato consentivano alle bestie da soma di raggiungere agevolmente il fondo, dove è collocato un ponte di legno sopra il livello 
dell'acqua. Terminate le operazioni di riempimento si attraversava il ponte per poi risalire dalla parte opposta senza intralciare il passo ad altri impegnati nella discesa. Il Pozzo è illuminato da 70 finestroni da cui è possibile affacciarsi e visualizzare la sua 
profondità). Sinceramente non me l'ho credevo cosi, pensavo più ad una costruzione molto più piccina, mentre invece ci siamo trovati davanti ad una costruzione veramente imponente, almeno a me all'inizio ha messo un po' di inquietudine e non nascondo anche un po' di spavento, con questi finestroni al suo interno dove ti ci puoi sedere e vedere il pozzo in tutto il suo splendore. Il prezzo del biglietto é di 5 euro per adulto e 3,50 a minore. Dopo essere risaliti e riaver visto la luce del sole ci siamo diretti alla macchina, dove abbiamo preso le borse termiche con il nostro pranzo e ci siamo diretti all'interno della Fortezza Albaronz, che é anche un parco 
pubblico dove ci si può rilassare sulle tante panchine e dove noi abbiamo deciso di pranzare. Certi posti ti riportano realmente in dietro nel tempo. (Nella parte sinistra di Piazza Cahen sorge la Fortezza dell'Albornoz,

fondata per ordine del Cardinale Albornoz nel 1364, sotto l'ordine di Papa Innocenzo VI e su istruzione del condottiero ed ingegnere militare Ugolino di Montemarte. La fortezza sorse più per dimostrare l'inespugnabilità di certi territori che per ragioni strettamente militari. Nel primo secolo di vita ebbe un'esistenza piuttosto turbolenta. Nel 1390 fu distrutta a causa di lotte cittadine, ma fu dinuovo ricostruita, con l'aggiunta del torrione, nel 1450 da Antonio Carpi sostituito da Bernardo Rossellino. Nel primo Cinquecento fu restaurata e rimessa completamente in sesto dai soldati pontifici. Fino al ' 700 restò in funzione come struttura militare me nei primi anni del '800 cadde in rovina. Da quel momento cambiò destinazione fino a diventare l'attuale sede dei giardini pubblici). Dopo esserci abbuffati con pasta fredda, insalata di pollo e omelette, ci siamo bevuti un buon caffè freddo, via abbiamo sistemato, ripulito e ci siamo diretti verso la macchina per riposare le borse e per nostra fortuna ci siamo accorti che si era liberato un posto auto sulle strisce
bianche, cosi spostata la macchina e non avendo più il problema del tempo ci siamo incamminati verso il centro, per scoprire tutti i segreti nascosti di Orvieto.(Orvieto è situata al centro dell'Italia, al confine tra l'Umbria, a cui appartiene, la Toscana e il Lazio. Edificata in cima a ripide rocce di tufo, è sempre stata una città maestosa e affascinante. I suoi punti di forza sono proprio la posizione centrale e il fascino della piccola città d'arte a misura d'uomo. Fu città etrusca fra le più importanti. Il Medioevo e il Rinascimento hanno disegnato la città nei suoi tratti salienti. Tutto in Orvieto ci riporta ad un passato che si legge ovunque, protetto valorizzato grazie alle opere di risanamento e di recupero degli ultimi anni). E' un vero piacere camminare in queste vie dove si respira la storia che fu...... Che spettacolo, uscendo da una via ci troviamo in una piazza dove lo sguardo cade immediatamente sulla stupenda Chiesa di Sant'Andrea. (La prima chiesa di
Sant’Andrea fu eretto sull’area di un
preesistente tempio, è la chiesa cristiana più antica di Orvieto. Negli anni tra il 1926 ed il 1930, su disegno di Gustavo Giovannoni, l’edificio subì un profondo restauro. Prima che sorgesse il Duomo, Sant’Andrea ebbe grande importanza nella vita religiosa e politica della città. Vi si celebrarono gli avvenimenti più importanti:

qui furono firmati atti di pace, appesi trofei di guerra, pubblicate divisioni di feudi ecc. L'interno è basilicale, a tre navate, la maggiore è sorretta da colonne di granito con eleganti capitelli, sono visibili affreschi del Tre-Quattrocento e altri della scuola del Signorelli, un pulpito intagliato e ornato di mosaici. L’esterno presenta un notevole portale trecentesco, di marmo rosso a colonnati, ed un bel porticato sul lato sinistro. La torre campanaria, unita alla facciata della chiesa, ha perduto l'aspetto primitivo, essendo stata mozzata e intonacata: ha la pianta dodecagona e le finestre divise da colonnette di puro stile lombardo). Si molto bella veramente. Dopo aver visitato la chiesa giriamo un pochino in Piazza della Repubblica, che merita di essere vista per bene. (Il centro della città è Piazza della Repubblica, che occupa il posto dove probabilmente sorgeva un tempo il Foro etrusco-romano. Su un lato della piazza si trova il Palazzo Comunale del XIII secolo, rinnovato nel ‘500. L'attuale municipio come lo vedete adesso fu edificato sull'antico palazzo medievale tra il 1573 e il

1581 su progetto di Ippolito Scalza; tra il palazzo comunale e la chiesa di Sant'Andrea è collocata la torre campanaria dalla strana forma dodecagonale, che funge da torre civica e anche da campanile per l'edificio sacro. Sull'altro lato si trova la Chiesa di Sant'Andrea).Orvieto mi sta sorprendendo sempre di più, non é molto grande, ma é veramente tutta da gurdare, ogni angolo, ogni mattone hanno da raccontare qualcosa, sinceramente oggi non vorrei più andare via da qui.....Ok, lasciamo la piazza per continuare a camminare fino a trovarci davanti al Palazzo Simoncelli. (Palazzo Filippeschi Simoncelli realizzato su un’antica dimora dei ghibellini Filippeschi, esiliati da Orvieto nel 1313 e poi appartenuto alle famiglie Simoncelli e Petrangeli.Elegante e armonica architettura forse realizzata da Bernardo Rossellino. Raffinato cortile loggiato e interessante ciclo di affreschi nelle sale interne. La facciata è in stile

tardo cinquecentesco. All'interno vi sono decorazioni e riadattamenti in stile sette-ottocenteschi. Tra gli ospiti di Palazzo Filippeschi Simoncelli va senz’altro ricordata una giovane Caterina de Medici che vi soggiornò nel 1532, che sarebbe poi divenuta Regina di Francia). Veramente un bel palazzo. Mamma mia oggi fa veramente caldo, ma questo di certo non ci ferma, cosi continuiamo il nostro percorso, fino ad arrivare davanti al Complesso di Sant'Agostino.(http://www.museomodo.it/) (Originariamente inclusa nell'antico insediamento urbano degli Agostiniani, radicalmente restaurata dopo alterne vicende nel 1724, la Chiesa di Sant'Agostino in Orvieto, situata in Piazza San Giovenale,  è oggi sede distaccata del Museo per le esposizioni temporanee delle collezioni del Museo dell'Opera del Duomo. Attualmente vi è esposto il complesso scultoreo delle statue

degli Apostoli e dei Santi protettori, realizzato tra la fine del XVI e l'inizio del XVIII secolo, e lo splendido gruppo dell' Annunciazione 

(1603-1608) di Francesco Mochi. Accoglierà successivamente altri segmenti e selezioni tematiche delle collezioni dell'Opera del Duomo).Purtroppo decidiamo di non entrare perché non abbiamo molto tempo per vedere i musei, dato che la nostra gita ad Orvieto dura solo un giorno, ma la prossima volta che veniamo ci fermeremo almeno un giorno in modo da poterla vedere più approfonditamente, perché merita veramente tanto. Ed ora arriviamo fino alla fine del paese e cioé alla Chiesa di San Giovenale. (Questa chiesa probabilmente rappresentava l' antico duomo di

Orvieto. Costruita agli inizi del 1000, é uno dei significativi esempi dell'arte romanico-gotica; ampliata nel XIV secolo ha all'interno interessanti affreschi di scuola orvietana del '200-'300. La facciata a capanna monocuspidata é liscia e costruita in tufo, materiale primario delle costruzioni orvietane). Peccato che era chiusa l'avremmo vista molto volentieri. Questa chiesa é stata costruita in un luogo molto suggestivo, dato che sta ha strapiombo, ed é veramente interessante

il panorama che offre sulla valle. Ed ora via si ritorna in dietro, passando per altri vicoletti di questa stupenda cittadina. Però ad un certo punto notiamo un cancello di un'abitazione privata completamente aperto, e notiamo un bel panorama, cosi non resistiamo ed entriamo per fare una foto, mio Dio quando stiamo in vacanza non ci fermiamo davanti a nulla, ahahahah......  Senza neanche rendercene conto arriviamo davanti al Duomo di Orvieto. (Simbolo della città, é un gioiello dell'architetture romanico-gotica, la cui costruzione ebbe inizio nel 1290 per volontà

del Papa Nicolò IV. La sintesi e la l'armonia degli stili si sublima nello slancio verticale e nello splendore dei mosaici della facciata, opera di Lorenzo Maitani. Nella cappella del Corporale affrescata da Ugolino di Prete Ilario,si conserva il lino macchiato del Sangue di Cristo durante il miracolo di Bolsena nel 1263 e il Reliquiario di Ugolino

di Vieri. Uno dei maggiori cicli pittorici del Rinascimento é quello della Cappella di San Brizio: gli affreschi iniziati da Beato Angelico con l'aiuto di Bernozzo Gozzoli, sono opera di Luca Signorelli.Di pregio sono anche gli affreschi nell'abside, la Madonna con Bambino di Gentile Fabriano e il gruppo della Pietà opera di Ippolito Scalza). Purtoppo quando siamo arrivati noi era chiuso, ma se il dentro si presenta come il fuori allora credo che sia un vero e proprio capolavoro,
un'ottimo motivo per tornare il prima possibile. Dopo aver fatto un bel po' di foto, decidiamo di rinfrescarci prendendo un'ottimo gelato.  Uffa ci siamo, la nostra giornata ad orvieto sta terminando, ma prima dobbiamo fare una foto alla porta di uscita di Orvieto, cioè Porta Maggiore. (Porta Maggiore si apre in fondo alla discesa della Cava, ed è una delle più antiche porte di Orvieto, forse la più antica, dato che risale al periodo etrusco. Posta ad occidente, è stata per secoli l’unico accesso alla città, come testimonia Procopio da Cesarea, che nel VI secolo descriveva l’assedio e la liberazione di Orvieto da parte di Belisario. Unico
accesso e quindi difeso, in epoca etrusca, da un grande muro arretrato rispetto al perimetro della rupe, il Teikos descritto da Zonara nell’XI secolo. Qui nel 1966 fu, infatti, rinvenuto un muro di grossi blocchi di tufo squadrati accostati gli uni agli altri

senza malta, secondo la tecnica più antica. La posizione sembra avvalorare l’ipotesi che si tratti proprio del muro dell’antica porta di accesso alla città etrusca.Sopra la Porta è una statua di Bonifacio VIII, eretta nel 1297, quando il pontefice fu eletto capitano del popolo di Orvieto, e si recò in questa città fra grandi e festose accoglienze). Ciao Orvieto a presto..... lungo la strada del ritorno decidiamo di farci delle ultime foto nei campi con le balle di fieno. Almeno io devo ammetterlo, ho passata una giornata stupenda forse anche perché stavo con i miei uomini, mio marito e mio nipote. 

Nessun commento:

CRACOVIA

CRACOVIA
Rynek Glòwny Piazza del Mercato. (A pianta quadrata con i lati lunghi 200 metri, é la piazza più grande della Polonia. Realizzata nel 1257, benché gli edifici che la circondano siano cambiati più volte, la piazza é sempre stata e continua tutt'ora ad essere il fulcro sociale e commerciale del centro storico. Al centro sorge il magnifico Fondaco dei Tessuti, nelle sue vicinanze si può ammirare la minuscola Chiesa di Sant' Adalberto, mentre a nord si erge la statua di Adam Mickiewicz, nell'angolo nord-orientale della piazza campeggia la Chiesa di Santa Maria, mentre a ovest del Fondaco dei Tessuti si trova la Torre del Municipio. Nella piazza si tengono spesso concerti all'aperto, il che insieme alla presenza di numerosi bar, ristoranti, negozi e banche contribuisce a rendere vivace e animata questa storica piazza